Il Cubismo viene spesso identificato con Pablo Picasso. Quest’ultimo, nella sua opera Les Demoiselles d’Avignon, non nasconde alcuni riferimenti all’arte e alla cultura africana. L’artista scelse, in questo modo, di rappresentare un mondo moderno poco tollerabile, dando forma a una pittura innovativa. Ecco come è nata questa opera e cosa c’è da sapere sul suo significato.

Come è nata Les Demoiselles d’Avignon

Picasso decise di consolidare il suo percorso artistico grazie a un’opera così diversa rispetto alle altre. Il pittore catalano manifestava il suo chiaro intento di provare nuove strade, dopo aver superato i precedenti periodi definiti blu e rosa. Nel corso degli anni, l’artista aveva scelto di interessarsi a Cézanne e alla sua opera. Tuttavia, si allontanò dal realismo dei suoi inizi e iniziò a concepire una nuova logica volumetrica.

Il titolo iniziale del quadro in questione era Le bordel philosophique. Quindi, Picasso decise di citare una strada di Barcellona piuttosto losca, la Carrer de Avinyo. Non a caso, nell’opera vengono raffigurate cinque prostitute. Pablo lavorò per circa sei mesi e produsse l’opera in tre versioni, con numerose bozze che precedettero il risultato finale. Inoltre, il maestro continuò a modificare il lavoro anche dopo averlo completato.

Cosa significa l’opera

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Les Demoiselles d’Avignon era inizialmente un’opera ricca di citazioni allegoriche. Col passare del tempo, queste ultime furono soppiantate da una pittura sempre più aggressiva. All’inizio, le cinque prostitute erano raffigurate insieme a uno studente e un marinaio. La situazione generale rappresentava un desiderio carnale senza confini. Al centro, ecco un teschio e due nature morte, che rappresentavano l’essere umano nel suo stato effimero.

Picasso decise di rimuovere i due uomini e le altre icone, puntando sulla potenza della sua arte senza significati intrinsechi. Decise così di inserire vari riferimenti artistici, focalizzandosi sulle fondamenta dell’arte in tutte le sue forme. Il quadro si ispira alla cultura egizia, con le due donne centrali che richiamano il già citato Cèzanne e Henri Matisse. Inoltre, non mancano riferimenti all’Africa e a Ingres. L’artista diede così vita a una vera e propria rivoluzione nella sua disciplina, mescolando con sapienza antico e moderno.

L’importanza del quadro nell’ambito del Cubismo

Les Demoiselles d’Avignon non ha mai nascosto il proprio intento di fornire aspetti rivoluzionari. Picasso aveva tutta l’intenzione di manifestare una realtà diversa rispetto al passato, allo scopo di risvegliare l’arte occidentale. Decise così di raffigurare la natura in tutte le sue forme, togliendo ogni ordine prefissato da Giotto. Inoltre, creò una quarta dimensione, utile per visionare ciascun oggetto da numerosi punti di vista.

Il pittore mostrò le prostitute da più angolazioni e mostrò varie forme geometriche piane. La realtà fu così suddivisa in aspetti ben definiti, che condussero diversi critici a coniare il termine Cubismo, quasi con un certo sarcasmo. Picasso lasciò così in secondo piano ombreggiature e chiaroscuro, puntando su segni grafici ben definiti e colori che lasciano di stucco.

Un’opera d’arte che fece scandalo

Grazie a questa opera, Pablo Picasso riuscì a generare un certo scandalo in chiunque la osservasse. La presentò nel suo studio di Bateau-Lavoir, a Parigi, a una cerchia ristretta di amici, colleghi e critici. Destò una prima impressione poco lusinghiera, con Matisse che definì l’opera come un oltraggio alla modernità. Apollinaire non riuscì a comprendere il senso dell’opera, Braque e Derain non nascosero il loro scetticismo, il critico Fènèon invitò Picasso ad abbandonare la pittura.

Tuttavia, nonostante la diffidenza iniziale, Les Demoiselles d’Avignon può essere considerata come un’opera d’arte altamente iconica. Picasso riuscì a interpretare al meglio gli aspetti naturalistici e puntò sull’essenzialità della geometria. Col passare dei decenni, la sua opera ottenne maggiori consensi e mise in evidenza la capacità dell’artista di vedere ben oltre la sua epoca. Pablo Picasso riuscì, in questo modo, a sottolineare la sua visione per il futuro.