Ogni cittadino italiano a partire dall’età di 14 anni ha diritto a essere assistito da un medico di base o di famiglia. Quest’ultimo sarà il principale punto di riferimento per la sua salute.

Servirà anche per richiedere approfondimenti diagnostici con una visita specialistica, le impegnative o i piani terapeutici.

Può succedere che ci sia necessità di cambiare medico di base. I motivi possono essere diversi. Per esempio, un cambio di residenza, un pensionamento del medico o perché è venuto a mancare quel rapporto di fiducia tra medico e paziente.

Come cambiare il medico di famiglia

L’iter burocratico da seguire richiede di recarsi alla Asl della città dove si è residenti. In alternativa, si può inoltrare la domanda attraverso il sito della regione e quindi del servizio sanitario locale, se non è possibile farlo di persona.

L’impiegato fornirà l’elenco dei medici di base che possono acquisire nuovi assistiti, il cui numero massimo è 1500 pazienti. Nel caso in cui si cerchi un medico che non risulta presente nell’elenco, significa che ha raggiunto il limite consentito di assistiti.

Potrebbe accadere che tutti i medici disponibili siano già pieni di pazienti. In questo caso è possibile rivolgere la richiesta alla stessa Asl anche per i medici delle zone limitrofe.

Il consiglio è comunque di fare la propria scelta per comodità verso il presidio sanitario più vicino al proprio domicilio o residenza.

Cambio medico di base: i documenti necessari

Si dovrà essere provvisti delle copie fronte/retro di alcuni documenti da presentare allo sportello della Asl. Ecco quali:

  • il libretto sanitario;
  • la carta di identità in corso di validità;
  • la tessera sanitaria o codice fiscale.

Si dovrà quindi compilare un modulo, che è possibile anche scaricare online in PDF dal sito della Asl riportando quanto richiesto.

Le informazioni riguardano i dati anagrafici, il motivo per cui si cambia medico, cioè per una revoca o la nuova scelta, e il suo nome.

A volte è richiesto di inserire anche il nominativo di un secondo medico. Questo nel caso il primo avesse già raggiunto nel frattempo il numero massimo di assistiti o si rendesse indisponibile per altre ragioni.

Cambiare medico con la residenza in un’altra città

Ci si può trovare nella situazione di essere domiciliato in una città diversa da quella di residenza per motivi di studio, di lavoro, familiari, ecc.

Anche in questo caso è possibile scegliere con una procedura simile un medico di base temporaneo.

Bisogna, infatti, recarsi alla Asl della propria città di residenza chiedendo di revocare il medico fino ad allora incaricato.

Prima di compilare il modulo con i propri dati anagrafici e il nome del dottore, si dovrà fare una dichiarazione scritta dove andrà indicata la città di domicilio e il motivo di questa permanenza.

Nel caso riguardi il lavoro si potrà fornire la copia del contratto di assunzione, l’iscrizione a un corso o un istituito scolastico. Infine servirà un certificato medico di uno specialista, se è per motivi di salute.

Al modello compilato e alla dichiarazione dei motivi della trasferta fuori città, si dovranno allegare le copie dei documenti (carta di identità e tessera sanitaria).

La scelta del medico di base temporaneo ha una durata massima di un anno, trascorso il quale bisognerà ripetere la procedura, seguendo lo stesso iter burocratico per la domanda alla Asl.

Nel caso in cui non si possa fare la richiesta recandosi presso gli uffici di persona, è possibile farlo online. In alternativa si può consegnare una delega scritta e controfirmata a una persona di fiducia, che dovrà presentare anche il proprio documento di identità.