L’11 novembre si festeggia il bicentenario della nascita di un grandissimo maestro della letteratura internazionale quale è stato Fëdor Michajlovic Dostoevskij.

Celebri i suoi romanzi tra cui Delitto e castigo, Povera gente, I Demoni, I fratelli Karamazov, Il sosia e L’adolescente.

Un personaggio molto complesso anche per via dei problemi di epilessia e l’esilio di circa 10 anni in Siberia. Ma anche tante altre situazioni che hanno contributo a formare un artista dall’animo particolarmente tormentato. Scopriamo di più.

Gli studi in ingegneria militare e la passione per la letteratura

Fëdor Dostoevskij è nato a Mosca l’11 novembre del 1821 in una famiglia numerosa in cui lui era il secondo di otto figli.

Suo padre era un medico militare russo discendente da una nobile famiglia, mentre sua madre proveniva da una famiglia ricca, però di commercianti. Probabilmente il padre avrà una certa influenza nella decisione di intraprendere nel 1838 un percorso formativo presso la scuola superiore del genio militare di San Pietroburgo. Qui egli porterà avanti studi in ingegneria militare.

Tuttavia già in questo periodo della sua vita ci sarà una marcata passione verso la letteratura. Le problematiche di salute, in particolar modo il primo attacco di epilessia, colpirono lo scrittore all’età di 17 anni. A quell’età ricevette la notizia dell’uccisione del padre probabilmente per mano di alcuni contadini che venivano costantemente maltrattati e sfruttati dallo stesso medico. Da questo momento in poi dovrà fare i conti con gli attacchi di epilessia e con una condizione economica cambiata in maniera repentina anche in ragione della morte della madre.

L’addio alla leva militare e la pubblicazione di Povera gente

Nel 1841 riesce a essere ammesso nel corso per ufficiali per cui diventa ben presto Sottotenente contando di entrare nel servizio nell’estate successiva presso il comando del genio di San Pietroburgo.

Sono momenti di grande difficoltà dal punto di vista economico per cui inizia a effettuare altri lavori. Tra questi, le traduzioni di alcune opere letterarie per conto di nobili e per librerie del tempo. Nonostante le tante attività si trova sempre a dover fare i conti con delle restrizioni e con l’impossibilità di avere una vita agiata.

Nel 1844 dopo aver conseguito il diploma decide di lasciare il servizio militare dicendo addio a una carriera che probabilmente gli avrebbe permesso di guadagnare bene e di essere ben visto. Il motivo è molto semplice: Dostoevskij ha capito che la sua strada è la scrittura.

Inizia a scrivere le prime cose, nel 1846 pubblica la sua prima importante opera intitolata Povera gente. Si tratta di un romanzo che tratta tematiche di natura sociale peraltro apprezzato in maniera decisa dai critici dell’epoca. Sull’onda del successo aumenta la produzione e nel giro di poche settimane sforna il suo secondo romanzo intitolato Il Sosia che tuttavia non riesce a ottenere le stesse recensioni positive da parte del mondo della critica.

Le controversie e le grandi opere

Dostoevskij non viene soltanto ricordato per l’importante quantità di romanzi di successo, ma anche per alcune controversie che lo hanno visto accusato di essere un sovversivo. La vicenda risale all’aprile del 1849 con lo scrittore che pagherà a caro prezzo la partecipazione come semplice uditore di una riunione segreta di alcuni sovversivi. È prima imprigionato e nel mese di novembre dello stesso anno condannato alla pena capitale tramite fucilazione. La sua vita sarà salva grazie all’incredibile intervento dello zar Nicola che il 19 dicembre dello stesso anno decide di tramutare la pena in lavori forzati.

Un aneddoto importante di questa vicenda è che la revoca era firmata da diversi giorni. Tuttavia, le autorità decisero di far patire lo scrittore fino al momento in cui mette il piede sul patibolo. Sarà deportato in Siberia e potrà ritornare in Russia soltanto dopo quasi 10 anni.

Nel corso della sua vita ha regalato agli appassionati di letteratura e al mondo intero grandi capolavori come il romanzo Delitto e castigo o Il giocatore. Tante altre saranno le opere che saranno ricordate nel tempo come I demoni, Diario di uno scrittore e I Fratelli Karamazov.

La sua morte giungerà improvvisamente il 28 gennaio del 1881 a San Pietroburgo all’età di soli 59 anni per via dell’aggravarsi di alcune patologie che lo stavano accompagnando negli ultimi mesi.