Nato negli Stati Uniti, il pickleball unisce divertimento e movimento in un gioco semplice e accessibile, perfetto per restare attivi a ogni età.

Negli ultimi anni, complice il successo degli atleti italiani nel tennis, anche in Italia si è diffuso un interesse crescente per gli sport con racchetta. Tra questi, il pickleball sta conquistando sempre più appassionati grazie alle regole immediate e alla possibilità di giocare senza bisogno di grande esperienza.

Scopriamo insieme come è nato, quali sono le regole principali e perché è diventato uno degli sport più praticati oltreoceano — e ora anche nel nostro Paese.

Le origini del pickleball

Il pickleball nasce negli Stati Uniti a metà degli anni Sessanta, da un’idea di William Bell Jr., Barney McCallum e Joel Pritchard, un ex politico americano. I tre decisero di creare un nuovo gioco ispirato a tennis, badminton e ping pong, ma più semplice e adatto a tutti.

Il nome, secondo la moglie di Pritchard, deriverebbe dall’espressione pickle boat, usata nel canottaggio per indicare le squadre composte da atleti “scartati” da altri equipaggi: un modo ironico per sottolineare lo spirito inclusivo e poco competitivo dello sport.

Da passatempo estivo tra amici, il pickleball è diventato in pochi anni un vero fenomeno. Negli Stati Uniti oggi migliaia di scuole lo propongono nelle lezioni di educazione fisica, proprio per la sua semplicità e per il coinvolgimento che riesce a creare tra bambini e adulti.

In Italia, il movimento si è strutturato più di recente: la prima associazione ufficiale, l’AIP – Associazione Italiana Pickleball, è nata nel 2018 a Tocco da Casauria, in provincia di Pescara, dove erano già stati costruiti i primi tre campi dedicati.

Le regole base

Una partita di pickleball può essere giocata in singolo o in doppio su un campo lungo circa 13 metri e largo 6, dimensioni simili a quelle del badminton. Una rete divide il campo a metà: è alta 86 cm al centro e 91 cm ai lati.

Ogni metà campo presenta due aree di servizio e una zona vicina alla rete chiamata “kitchen”, dove non è consentito colpire la palla al volo.

Si gioca con una racchetta rigida e piatta, senza corde, e una palla in plastica cava e forata, molto più leggera di quella da tennis. Dopo il servizio, che deve essere eseguito in diagonale e sotto la spalla, la palla può rimbalzare una sola volta per parte. L’obiettivo è impedire all’avversario di rimandarla nel campo.

Un set termina quando un giocatore o una coppia raggiunge 11 punti, e la partita si gioca al meglio dei tre set.

Pickleball e padel: le differenze

Anche se a prima vista possono sembrare simili, pickleball e padel sono due sport molto diversi. Entrambi prevedono una racchetta, una palla e il servizio sotto la spalla, ma cambiano campo, punteggio e materiali.

Nel padel, il punteggio segue quello del tennis (15-30-40, game e set) e si gioca in un campo chiuso da pareti, contro le quali la palla può rimbalzare. Nel pickleball, invece, si segna un punto per ogni scambio vinto, e il set termina a 11 punti, proprio come nel badminton.

Anche le attrezzature sono differenti: la racchetta del pickleball è più leggera e compatta, mentre la palla, vuota e forata, garantisce un rimbalzo più controllato e minore impatto.

Dove si gioca in Italia

Il pickleball si sta diffondendo rapidamente in tutta Italia. Oggi è possibile trovare campi dedicati in molte regioni, spesso all’interno di centri sportivi o palestre già attrezzate per il tennis o il padel.

Nonostante la rete di strutture sia ancora in espansione, è sempre più facile scoprire nuovi spazi dove praticarlo, grazie a portali dedicati che aggiornano costantemente la lista dei campi disponibili su tutto il territorio nazionale.

Perché piace a tutte le età

Uno dei motivi del successo del pickleball è la sua accessibilità. È uno sport che non richiede forza o resistenza eccezionali: a fare la differenza sono precisione, concentrazione e riflessi.

Le partite sono dinamiche ma non troppo faticose, rendendo questa disciplina adatta a bambini, adulti e senior. È inoltre un’attività a basso impatto sulle articolazioni, che favorisce il coordinamento e migliora l’equilibrio.

Il pickleball è anche un ottimo strumento di socializzazione: si gioca spesso in coppia o in piccoli gruppi, e il clima è sempre conviviale. Come ogni sport regolare, aiuta a rilasciare endorfine, migliorando umore e benessere psicofisico generale.

Con poche regole da imparare e un’attrezzatura minima — spesso disponibile a noleggio — il pickleball rappresenta un modo piacevole e immediato per restare in forma divertendosi.